La collezione del Museo del Giocattolo inizia “quasi per gioco” dalla passione per i giocattoli dell’antiquario braidese Michele Chiesa. Michele Chiesa, con l’aiuto del figlio Giovanni, in trent’anni di attività è riuscito ad acquisire oggetti, pezzi particolari e rari creando una raccolta fra le più importanti nell’area piemontese che comprende non solo prodotti industriali o artigianali, ma anche giocattoli frutto di produzione familiare e/o popolare con caratteristiche peculiari per la storia del gioco. Inizialmente questa collezione era esposta nell’abitazione dell’antiquario e dal 2007, quando è stata ceduta al Comune di Bra, si trova all’interno del Centro Culturale Giovanni Arpino.Nella nuova ed attuale collocazione i giochi : bambole, negozi in miniatura, figure di stagno e giocattoli di latta, giochi in legno ed anche i giocattoli del passato più recente sono esposti in sei sale a tema : una sala accoglienza- una sala dedicata agli oggetti e giochi in uso nella prima infanzia- la sala delle bambole- la scuola – la sala dei giochi maschili- la sala dei teatrini e dei fumetti . Vi è poi una stanza/laboratorio che può essere utilizzata in modo attivo dai visitatori: i bambini possono fermarsi a giocare, le mamme eventualmente ad allattare su una comoda sedia e dove si organizzano laboratori per le classi in visita. Nei laboratori è possibile costruire da sé il proprio giocattolo, adoperando anche materiale di riciclo, di modo che i giocattoli non siano solo oggetti di pura osservazione e contemplazione, ma stimolo al recupero di memorie e culture ludiche. E per finire nelle vetrine del corridoio che portano all’uscita e nelle vetrine dell’atrio esterno sono esposti i giochi donati al Museo; sono molte le persone che cedono i giochi dell’infanzia dei loro nonni/ genitori al museo affinché rimanga traccia della cultura ludica di un tempo